PERASSO G.B. detto il Balilla.
Cartolina nuova, riproducente il documento esposto al museo del risorgimento di Genova.
Questo foglio, ritenuto la prova maestra dell'esistenza del ragazzo di Portoria, autore della rivoluzione del 1746 contro gli austriaci, è un falso.
La storia che pochi conoscono è la seguente: nel 1846 a Genova venne organizzato l'ottavo congresso degli scienziati, in quella occasione, il Comune diede mandato ad una commissione, di approfondire le notizie sul Balilla di cui cadeva il centenario della sua mitica impresa.
Il presidente della commissione era Cesare Cabella avv. molto conosciuto a Genova.
Al suo servizio aveva una domestica originaria di Montoggio, e fù proprio lei (stando alle parole del Cabella) che trovò il documento in un vecchio comò nella sua casa di Montoggio, in seguito vi verrà apposta una lapide a ricordo della nascita dell'eroe genovese.
All'epoca era risaputo che chiunque avesse dimostrato di essere l'erede del Perasso, avrebbe ottenuto una pensione, e fù proprio questo il motivo principale, (oltre alla notorietà) della costruzione del documento riportato nella cartolina.
Per oltre cent'anni nessuno trovò la prova certa della falsità di questo documento, anche se il dubbio fù posto sulla rivista "IL BALILLA" nel n°79 del 2 ottobre del 1881.
Il caso venne risolto una mattina dal mio carissimo amico (ora defunto) Siro Dodero, quel giorno recatosi presso il museo del risorgimento, per alcune ricerche sulle filigrane delle carte bollate genovesi, incontrò l'amico e Direttore del museo Leo Morabito, in quella occasione il Direttore mostrò la famosa lettera all'amico Siro, che d'istinto l'appose in controluce verso una lampada, e notò subito che nella lettera vi era la classica filigrana delle carte bollate del periodo sardo (1816-1860), l'immagine della filigrana risultava non chiara, a causa di un foglio incollato nella parte posteriore.
L'autore del falso (Cesare Cabella) probabilmente si rese conto della filigrana, solo dopo averne dato notizia agli studiosi, e così corse ai ripari, tagliando da un vecchio libro un foglio con lo stemma dei Della Rovere, e incollandolo al retro della lettera, così mise al sicuro l'immagine contenuta nel foglio.
Su questa vicenda venne fatto un convegno a Torriglia, da studiosi del settore, che decretarono con assoluta certezza la falsità del documento.
L'unico rammarico è che nella relazione stampata in quella occasione, nessuno fece riferimento all'autore della clamorosa scoperta, a cui dedico questo mio scritto.
GAVOTTI, Lodovico. - Nacque a Genova il 28 nov. 1868 dai marchesi Giulio e Viola Groppallo.
Ordinato sacerdote a Genova il 27 maggio 1883.
Ricevuta l'ordinazione sacerdotale, il G. venne nominato canonico onorario della collegiata di S. Maria Immacolata di Genova (5 genn. 1884).
Nel 1900 si laureò in lettere nell'Università della città natale, discutendo una tesi dal titolo "I Genovesi alla V crociata".
Designato il 12 apr. 1912 alla successione di mons. E. Pulciano, scomparso nel dicembre 1911. Dopo un lungo periodo di attriti tra Stato e S. Sede, si arrivò alla nomina del G. ad arcivescovo di Genova (22 genn. 1915).
Vittima dell'epidemia influenzale, il G. morì il 23 dic. 1918. Dopo imponenti funerali, fu sepolto accanto ai predecessori nella cripta del seminario del Chiappeto; nel 1965 fu inumato nella cattedrale di Genova.
Il Cap. E.D'Albertis nel suo castello di Montegalletto.
Alla sua morte il Capitano lasciò il castello con tutte le sue collezioni al comune di Genova, ed in cambio l'amministrazione gli fece la tomba con intorno uno spazio pieno d'acqua, per ricordare la sua passione per il mare.
Filippo Cevasco
Aviatore Genovese
Nato a Rosso (Davagna) il 17 dicembre 1889
Morto il 2 giugno 1914, precipitato nel Lago Maggiore
Alb.2
Sc.4
P.5
Fotografia inedita di Nicolò Bacigalupo.
Alla sinistra qualcuno scrisse queste notizie in genovese: Nicolò Nacigalupo dal signor Dellepiane proprio all'epoca dell'uva, a Santa Maria sotto le frasche, ci ha passato due o tre serate.
S. Maria del Campo, ottobre 1901.
Alb.4
Scaf.7b
P.4
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