Porta Soprana
Costruita tra il 1155 ed il 1157, è attribuita agli stessi maestri che realizzarono la contemporanea porta di Vacca, a cui è accumunata da moltissime affinita stilistiche e costruttive. Una incisione dell'epoca che esiste in entrambe le porte, cita i nomi dei costruttori.
Realizzata in pietra, con pochi elementi in marmo, è inclusa tra due torri ornate da archetti pensili e merlature, a pianta rettangolare verso la città ed a semicerchio verso l'esterno, divise in due parti da una robusta volta ogivale all'altezza della strada di ronda sulle mura. Altre due volte, uguali e sovrastanti alle precedenti, servivano ai difensori come riparo e piattaforma di lancio.
L'arco della porta è esternamente ogivale ed internamente s tutto sesto.
Interessanti i capitelli, tre con decorazioni corinzie ed uno con quattro acquile ad ali ripiegate. Fu per molti anni simbolo e ragione di fierezza dei genovesi che vollero incidere sulla pietra un avvertimento per chiunque ne valicasse la soglia.
Nel 1925 venne restaurata, grazie ad un lascito di Carlo Pescia che destinò i sui averi al Comune di Genova, dopo l'intervento una piccola lapide venne collocata nelle mura a perenne ricordo.
Trascrivo letteralmente il testo della delibera n°949 (Approvazione del rendiconto dell'esecutore testamentario del fu Carlo Pescia di Pellegro).
1° di prendere atto dello stato attuale della successione Carlo Pescia fu Pellegro;
2° di approvare il rendiconto prodotto dall'esecutore testamentario signor. Giuseppe Bonicelli con foglio n° 37983 del 25 agosto 1926 liquidando a suo favore il compenso di lire 20.878, già prelevato sull'asse per l'opera prestata nell'interesse della successione dal 15 luglio 1925 al 25 agosto 1926, con che egli versi il residuo di L. 2258,65 rimasto a sue mani;
3° di mandare alla Direzione per l'Amministrazione ed il Riscontro delle Aziende la imputazione della predetta somma all'entrata:<<Stabilimenti speciali>>, dell'esercizio in corso, art.129: Fondazione Rosa Bianchi in Risso e Teresa Risso in Pescia, paragrafo n°2 : fitti di stabili.
4° di mandare al civico Tesoriere di riscuotere gli usufrutti, prima di consegnare agli usufruttuari i relativi certificati in libero godimento, fino a concorrenza degli anticipi loro fatti e pecisamente ai signori Attilio e Tito Olivari per lire 14.350 ciascuno ed ai signori Ines Olivari Rembado e Flora, Lisa e Giuseppe Rembado L. 10.000 ciascuno>>
Cartolina nuova
Ed.R.P. Zurich
Cartolina riproducente il Chiostro di S.Andrea e Porta Soprana.
Cartolina viaggiata in data 16 settembre 1932, il francobollo è annullato con l'ambulante Torino-Livorno.
Alb.2
Sc.4
P.5
Cartolina viaggiata da Genova per Ventimiglia in data 19 novembre 1928
Nella cartolina sono visibili gli ultimi lavori per la pavimentazione di via Dante.
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